Calendario dell’Avvento: come due noti brand lo hanno saputo monetizzare
Che si tratti di giocattoli, profumi, caffè oppure articoli per animali, il mese di Dicembre rappresenta uno dei momenti di maggior concentrazione delle vendite, per la maggior parte dei settori merceologici.
Regalare, e sempre più spesso regalarsi, beni materiali e immateriali continua a rappresentare un rito irrinunciabile per molti e questo aspetto è stato confermato proprio in questo complesso periodo che stiamo vivendo: sebbene un italiano su quattro abbia dichiarato di rinunciare all’acquisto dei regali di natale quest’anno, saranno circa 51 mila in più quelli quelli acquistati sulle piattaforme digitali, rispetto all’anno passato.
Si tratta di dati incoraggianti, soprattutto per chi ha deciso di intraprendere l’avventura del commercio online, e che apre gli occhi su nuovi scenari e possibilità.
Come “cavalcare l’onda” dello shopping natalizio e massimizzare vendite? Ma non solo, si può anche trasformare questo momento di frenesia da acquisto in un ottimo espediente per il raggiungimento di altri obiettivi strategici, altrettanto importanti, come la raccolta di leads o la database building.
In questo articolo prenderemo in considerazione alcune attività chiave che possono perfezionare la tua strategia digitale proprio per il periodo natalizio e presenteremo due interessanti case history di noti brand che le hanno messe in campo.
Fino al decennio scorso la parola Natale richiamava alla memoria due cose: pranzi e cene abbondanti ma soprattutto la frenetica corsa ai regali della settimana prima di Natale. I regali si compravano principalmente nei negozi fisici perciò persino le ore prima del fatidico cenone di Natale erano valide per la disperata ricerca. L’acquisto era fondamentalmente offline e dell’ultimo minuto.
Come ormai è noto, il panorama del mondo degli acquisti (in tutte le sue forme) sta mutando e si è passati dalla ricerca last minute nel centro commerciale/via dei negozi della propria città ad un’indagine ponderata iniziata più di un mese prima del giorno di festa.
Non è facile dire se sia stato il commercio ad adattarsi a una rinnovata necessità di acquisto oppure se è stato il consumatore ad adeguarsi ai nuovi eventi commerciali spesso derivati da culture estere.
Quello che è certo, invece, è che il periodo pre-natalizio, ovvero quello propedeutico alla selezione e acquisto dei regali, non inizia più una al massimo due settimane prima del 24 Dicembre, ma piuttosto dall’11 Novembre.
Ci sono infatti alcune date, ed eventi, che il consumatore ha ormai trasformato in punti di riferimento per l’acquisto che potremmo ormai definire automatico e in un certo senso obbligatorio:
Un’indagine interna condotta da Amazon ha dimostrato che durante il periodo del black friday soltanto una piccolissima percentuale dei prodotti acquistati erano stati scontati, segno evidente di una “febbre da shopping” meno legata al risparmio e più al concetto di stagionalità.
Seppure con obiettivi diversi, questi brand hanno puntato sulla soddisfazione del cliente, offrendo gift e sconti. È stato, però, il calendario dell’avvento a suscitare più interesse: la trasposizione digitale del calendario, nato come un supporto fisico con 24 finestrelle da aprire ogni giorno, ha offerto la possibilità a chiunque di poter partecipare senza troppo impegno. La tradizione del calendario fisico si è infatti diffusa e vengono venduti dai vari brand i calendari contenenti le sorprese, ma spesso sono costosi e impegnativi, soprattutto se si considera che se acquistati per se stessi si va incontro ad un acquisto “alla cieca”.
Il formato digitale, invece, si è dimostrato più efficace su due fronti: da una parte il cliente è invogliato a tornare sul sito ogni giorno, per scoprire la nuova casellina e dunque la nuova offerta, e questo ingaggia ripetutamente l’utente rendendo l’acquisto un “gioco”. Dall’altra gli consente non acquistare alla “cieca” sapendo precisamente il premio , o sconto, in palio in quel giorno, dandogli l’opportunità di scelta.
L’utente è stato inoltre reingaggiato sul sito tramite attività di email marketing automation che hanno previsto anche l’invio di newsletter a un pubblico segmentato in base agli interessi. È vero che 4 utenti Internet su 10 accedono a un sito e-commerce dopo avere ricevuto un’e-mail ma è necessario, per non incorrere nella perdita di iscritti e segnalazione di spam, segmentare il proprio pubblico e di conseguenza la comunicazione.
I risultati ottenuti sono stati molto soddisfacenti e hanno confermato questo periodo come uno dei più favorevoli (il migliore per le categorie merceologiche di questi brand) di tutto l’anno, da studiare e preparare strategicamente.